Nel salotto di Capri dove di solito le “griffe” vanno in vacanza lasciando in vetrina soltanto i grandi tabelloni dei marchi, questo Natale è nata la prima edizione del Capri Wave-Winter Arts Festival, la rassegna invernale dedicata alle arti visive e performative, a cura di Laura Trisorio. Il progetto di quest’anno, che si intitola “Vetrine d’artista”, è promosso dall’assessorato al Turismo del Comune di Capri ed è organizzato dall’associazione culturale Gulliver con la direzione artistica di Sara Aprea e Umberto Natalizio. Si deve infatti alla giovane Aprea, titolare di “Zoom”, un nuovo spazio caprese nato al rientro dalla “fuga di cervelli” in Danimarca della sua ideatrice, l’idea di portare l’arte contemporanea nelle vetrine vuote per le strade dell’isola. Gli artisti coinvolti sono diciassette: Marisa Albanese, Francesco Arena, Gregorio Botta, Stefano Cerio, Fabrizio Corneli, Riccardo Dalisi, Sergio Fermariello, che ha firmato anche il manifesto del festival, Alfredo Maiorino, Umberto Manzo, Raffaela Mariniello, Giancarlo Neri, Massimo Rizzuto, Luciano Romano, Lucia Romualdi, Roxy in the Box, Mimma Russo e Francesco Vaccaro. Artisti di diverse provenienze, linguaggi espressivi e generazioni. L’itinerario parte da via Vittorio Emanuele, dove si incontra la grande foto di Raffaela Mariniello “Lavanderie du Banko”, uno degli scatti con la più grande lavanderia dell’Africa che l’artista ha realizzato in Costa d’Avorio per il progetto di Adriana Rispoli “Under the Spell of Africa”, che maschera l’interno dello showroom al civico 12 di Cesare Paciotti. Al 18, sede della gioielleria La Campanina, Lucia Romualdi, con “diaridiacqua”. Al 26 Fabrizio Corneli con “Stilo-Margherita”, presso Roberto Cavalli al numero 26, dove si trova anche Sergio Fermariello con una installazione scultorea dal titolo “Totem”. Francesco Arena invece espone “Lost Horizon XII” da Pinko al civico 39. Proseguendo su via Camerelle “Rendez-vous” al Grand Hotel Quisisana sono due grandi foto di scale elicoidali di Luciano Romano. Di grande effetto le due opere pop in chiave “Pulp”, tra Warhol e Tarantino, di Roxy in the Box, “San Gennaro – Un Martire da Bere” e “Santa Patrizia – Una Martire da Bere”, che mettono insieme il sacro-santo con il profano del bere alcol e divertirsi. E ancora “T’aggia scassà ‘o sanghe” – un bullo con tanto di coppola in testa, che guarda l’osservatore con aria di sfida, è al civico 8B dell’atelier di Fendi. Francesco Vaccaro firma “Il veniente atteso/Certe Cose” da “Sud” in via Camerelle, 61. Mentre da “Moda Caprese” lo spazio vetrina viene occupato da Mimma Russo. Tornando indietro, il percorso artistico si snoda ancora lungo Via Le Botteghe, dove incontriamo un “Totocchio” di Riccardo Dalisi nella vetrina al numero 21 della Bottega Capri. L’autore della famosa caffettiera napoletana Alessi ha messo in mostra una serie dei suoi personaggi “mobiles”, tra cui la sua versione napoletana del burattino di Collodi.
Stefano Cerio espone “Shek O Beach” da Sergio e Rita Federico al 12A. Una delle korai di Marisa Albanese, “Combattente IV” è da Capri Style, al numero 31 e Alfredo Maiorino ha portato i suoi “Corpi Fragili” da Antonia Capri, al civico 37. “Dimore” di Gregorio Botta è da Blu Capri, in via Le Botteghe, 57. Massimo Rizzuto con il suo lavoro “HOMO” è ospitato proprio da Zoom di Sara Aprea al civico 56. E infine lungo via Fuorlovado si incontrano opere e installazioni di Giancarlo Neri, “Tutto è relativo”, da Farella Capri, civico 21 e due lavori di Umberto Manzo nella gioielleria dei torresi Faraone Mennella e Scognamiglio al 23. Risolta così, con una trovata geniale, una polemica che durava da qualche anno sull’isola che è tornata a fare da palcoscenico alle passeggiate dei turisti offrendo anche cultura.
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Questo articolo è stato pubblicato su “La Repubblica”, Napoli, 6 gennaio 2020.
In the salon of Capri where usually “labels” go on vacation leaving in their windows only large billboards, this summer took part the first edition of the Capri Wave-Winter Arts Festival, the winter event dedicated to visual and performative arts, curated by Laura Trisorio. This year’s project, titled “Artist Windows”, is promoted by the Department of Tourism of the Town of Capri and is managed by the cultural organization Gulliver with the artistic direction of Sara Aprea and Umberto Natalizio. Indeed, we owe the young Aprea, owner of “Zoom”, a new Caprese space born after her return from Denmark, the idea of bringing contemporary art into the empty shops along the island’s streets. Seventeen artists were involved: Marisa Albanese, Francesco Arena, Gregorio Botta, Stefano Cerio, Fabrizio Corneli, Riccardo Dalisi, Sergio Fermariello, who also signed the flyer of the event, Alfredo Maiorino, Umberto Manzo, Raffaela Mariniello, Giancarlo Neri, Massimo Rizzuto, Luciano Romano, Lucia Romualdi, Roxy in the Box, Mimma Russo and Francesco Vaccaro. Artists of different origins, expressive languages and generations. The journey begins from via Vittorio Emanuele, where we encounter the large picture by Raffaella Mariniello “Lavanderie du Bako”, one of the shots of the largest outdoor laundry in Africa that the artist has taken in Ivory Coast for Adriana Rispoli’s project “Under the Spell of Africa”, which covers the interior of the showroom at street number 12 at Cesare Paciotti’s.
At number 18 the jewelry La Campanina, Lucia Romualdi, with “diaridiacqua”. At 26 Fabrizio Corneli, with “Stilo-Margherita”, for Roberto Cavalli, where we can also find Sergio Fermariello with his sculpture installation titled “Totem”. Francesca Arena, instead, exhibits “Lost Horizon XII” at Pinko’s, number 39. Continuing along via Camerelle “Rendez-vous” at Grand Hotel Quisisana, are two large pictures of helicoidal stairs by Luciano Romano. Of great impact are the two “Pulp” pop pieces, between Warhol and Tarantino, by Roxy in the Box, “San Gennaro – Un Martire da Bere” and “Santa Patrizia – Una Martire da Bere”, which bring together the sacred-saint with the profane of drinking alcohol and having fun. And again, “T’aggia scassà o sanghe” – a bully wearing a coppola, looking defiantly at the observer, is at street number 8B, Fendi atelier. Francesco Vaccaro signs “Il veniente atteso/Certe Cose” at “Sud” in via Camerelle, 61. At “Moda Caprese”, instead, the window space is occupied by Mimma Russo. Turning back, the artistic path unfolds even along via Le Botteghe, where we meet a “Totocchio” by Riccardo Dalisi in the window at street number 21, Capri Boutique. The author of the famous Neapolitan Alessi coffee pot has exhibited a series of his “mobiles” characters, among them his Neapolitan version of Collodi’s puppet.
Stefano Cerio exhibits “Shek O Beach” at Sergio and Rita Federico’s, number 12A. One of the korai by Marisa Albanese, “Combattente IV” is at Capri Style’s, number 31, and Alfredo Maiorini has brought his “Corpi Fragili” at Antonio Capri’s, number 37. “Dimore” by Gregorio Botta is at Blue Capri’s, in via Le Botteghe, 57. Massimo Rizzuto with his piece “HOMO”, is hosted exactly at Sara Aprea’s Zoom at number 56. And lastly, along via Fuorlovado you can meet works and installations by Giancarlo Neri, “Tutto è relativo”, at Farella Capri’s, number 21, and two works by Umberto Manzo in the jewelry of Faraone Mennella and Scognamiglio at number 23. Thus, with a brilliant idea, a controversy lasting for years was solved and the island has returned to be a stage for the tourists’ walks, offering culture as well.
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This article was published on “La Repubblica”, Naples, January 6 2020.
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